La ceramica di Adele Stefanelli è fortemente influenzata dalla ceramica cinese e coreana che ha visto per la prima volta da studentessa a Ginevra, durante una visita alla collezione Baur. E’ stata anche molto colpita dalla semplice bellezza della ceramica sudanese, che ha scoperto in Sudan dove insegnava inglese.
Gli splendidi oggetti di ceramica orientale nel Victoria and Albert Museum e nel Museo di Shanghai, le decine di libri che ha raccolto da tutto il mondo - sulle diverse dinastie cinesi, la dinastia Joseon in Corea e sulle teiere e tazze giapponesi tra le altre - hanno fortemente segnato il suo percorso. La perfetta bellezza della ceramica Song l’ha sempre affascinata ed è stata la sua guida.
Ha trascorso del tempo in Cina, Jingdezehn, per osservare ed imparare come lavorano la porcellana lì dove fu scoperta per la prima volta, ed è stata in Corea del Sud per lavorare con il Maestro Kim Se Yong.
Mentre era in Cina, ebbe l'opportunità di praticare il Kintsugi, l'antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro zecchino. In seguito, è andata a Kyoto, in Giappone, per perfezionare questa tecnica seguendo dei corsi privati con Mio Heki.
Lavora personalmente tutti i suoi oggetti al tornio e prepara di persona i suoi smalti, partendo dalle antiche ricette cinesi e coreane e usando cenere di diverse piante.
Usa prevalentemente diversi tipi di gres ma anche porcellana, che poi cuoce nel forno del suo studio dai 1250° ai 1320°.
Adele Stefanelli ceramics are strongly influenced by Chinese and Korean ceramics which she first saw as a student while visiting the Baur collection in Geneva. She was also struck by the simple beauty of Sudanese pottery which she discovered in the Sudan while teaching English there.
The marvelous objects in the Victoria and Albert Museum and in the Shanghai Museum, the dozens of books she has collected from all over the world - on the different Chinese Dynasties, the Joseon Dynasty in Korea, on Japanese teapots and bowls - strongly marked her path. The perfect beauty of the Song ceramics fascinated her and became her guiding light.
She has spent time in China, Jingdezehn, watching and learning how they throw porcelain and has been to South Korea to work with Master Kim Se Yong.
While in China, she had the opportunity to practice Kintsugi, the ancient Japanese technique of repairing broken ceramics with pure gold. She then went on to Kyoto, Japan, to attend Kintsugi private classes with Mio Heki to perfection this technique.
She throws all of her objects on the wheel personally and she also makes her own glazes.
She works primarily in different kinds of stoneware and occasionally in porcelain, which she then fires in her kiln in her studio at 1250° and above.